mercoledì 12 novembre 2008

Angriff auf Italiens Blogger(innen)!

Ein aus dem Jahr 2007 (Regierung Prodi) stammendes Gesetz kursiert - nachdem es für fallengelassen gehalten wurde - wieder durch die Hallen des Parlaments. Die Umsetzung dieses Gesetzes würde eine drastische Einschneidung der freien Meinungsäußerung im Internet bedeuten.
Das Gesetz, welches unter dem Namen "Ddl Levi/Prodi", inzwischen aber schlicht als "Legge ammazzablogger" bekannt ist, wurde inzwischen der zuständigen Stelle der Kulturkommision der Kammer übertragen. Sein Inhalt in wenigen Worten:
- Jeder Blog wird einem Verlagsprodukt (wie z.B. Zeitung) gleichgesetzt.
-Jeder Blog, auf dem AdSense von Google oder Banner verwendet werden, muss bei der "Agenzia delle Entrate" gemeldet, da dies - jenem Gesetz zufolge - eine Einnahmetätigkeit darstellt.
- Jeder Blog muss daher im ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) registriert werden.
- Jeder Blog fällt unter die Normen von Pressedelikten.
- Jeder Blog, der nicht im ROC registriert ist, kann als "Untergrundpresse" gesetzlich verfolgt werden, was mit zwei Jahren Gefängnisstrafe geahndet wird. (Übersetzt von www.beppegrillo.it)
In Italien, welches sich bei Rankings bezüglich der Pressefreiheit (jeder Partei  ihre Zeitung, Duopol RAI-Mediaset) inmitten von Bananenrepubliken wiederfindet, stellt das Internet und die äußerst aktive Blogger(innen)szene eine letzte Bastion der echten Meinungsfreiheit dar. Die Tatsache, dass der Blog von Beppe Grillo weltweit an 9. Stelle der meistgelesenen Blogs liegt, unterstreicht die Wichtigkeit dieser einfachen aber effektiven Informationsquelle.

Link con il contenuto in italiano:

Protesta giusta ma...
La libertà non muore in commissione VII - Non sembra che le cose stiano così: se si leggono con pazienza sia la premessa che l’articolato (sono 30 pagine, ebbene sì) della proposta di legge presentata in commissione VII dal deputato Levi, già collaboratore di Prodi, si vede che nel quadro di un disegno di legge molto ampio a un certo punto si esclude espressamente che l’obbligo di registrazione possa riguardare il singolo cittadino-blogger.
Il testo si può leggere sul sito della Camera , anche se va detto che lo stesso deputato aveva presentato nel 2007 un testo analogo in cui questa specificazione era assente, fatto che procurò un’ondata di proteste molto forte e assai giustificata.
La zona grigia - Il comma 3, nel quale Levi ha esentato i blogger singoli dalla registrazione, non esaurisce, secondo i suoi critici, il problema. Si fa presente che poiché la registrazione sarebbe richiesta a chiunque realizzi con un gruppo di lavoro e con continuità dei profitti anche minimi sulla rete (con Google adsense c’è chi guadagna 100 euro al mese), questo aspetto potrebbe frenare lo sviluppo di tutta quella vasta “zona grigia” che sta fra il semplice blogging e i notiziari: le raccolte di contenuti tematici, si è detto perfino le “barzellette”. E si teme comunque che il peso deterrente dell’obbligo di registrazione finisca per pesare sulla forma d autoaggregazione libera che i blog intepretano. 


Nessun commento:

Posta un commento