lunedì 18 marzo 2013

Schlägerei zwischen Neonazis und Albanern

Artikel in der "Alto Adige" vom 13.03.2013

Laut der Alto Adige und Suedtirolnews kam es vor einige Monaten zu gewalttätigen Auseinandersetzungen zwischen Neonazis und Albaner in Meran mit mehreren verletzten. Alle zwölf Personen erhielten ein Anzeige wegen Schlägerei, den Neonazis droht auserdem eine Anzeige wegen Verstoßes gegen das Mancino-Gesetz.
Drei der beteiligten Neonazis waren bereits 2010 verhaftet worden, und mussten daraufhin einen Demokratiekurs belegen - ohne große Wirkung sich herausstellte.

Bilanz: Nach der Verhaftungswelle im Jahre 2010 wurde bekannt das etliche Anzeigen wegen Körperverletzung, Bedrohung, Verstöße gegen das Mancino Gesetz u.ä. gegen Neonazis aus dem Raum Meran gemacht wurden. Bis jetzt warten jedoch noch einige Opfer noch immer auf das ihnen zustehende Schmerzensgeld. Wie es aussieht wurden die Anzeigen zu den Akten gelegt, abgewiesen oder ähnliches. Gerüchten zufolge hätten die Neonazis "zu gute Anwälte".
Ausbleibende Konsequenzen bei Neonazidelikten und eine tendenzieller Rechtsruck bei Südtirols Jugendlichen lassen Nazi-Ideologien wieder aufblühen.

martedì 5 marzo 2013

Ferrari: "Un risultato deludentissima"

Tutto quello che dovete sapere sul risultato elettorale della estrema destra italiana - l'Antifa Merano intervista Saverio Ferrari dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre (ultimo libro “Fascisti a Milano, da Ordine Nuovo a Cuore Nero”).

Signor Ferrari, queste elezioni hanno segnato la sconfitta dei partiti affermati. Come vede il risultato dei partiti neofascisti?
Dispersa in più sigle l’estrema destra è andata incontro a un risultato decisamente negativo. Gli unici a salvarsi sono stati i Fratelli d’Italia, che con 665.830 voti, pari all’1,95%, sono riusciti a portare in parlamento una pattuglia di nove deputati ma nessun senatore. Risultato conseguito in coalizione con Pdl e Lega. La Destra, invece, nella quota dei seggi da ripartire tra i «migliori perdenti», con 219.769 suffragi, ovvero lo 0,64%, è rimasta fuori. L’unico premio di consolazione per il partito di Francesco Storace, nei fatti, è stato l’elezione di tre consiglieri regionali nel Lazio, dove pure Storace stesso era stato sostenuto alla carica di presidente da tutto lo schieramento guidato dal Popolo della libertà. Il resto dice di consensi tutti al di sotto dell’1%, con Forza nuova allo 0,26% (89.811 voti), la Fiamma tricolore allo 0,13% (44.744 voti) e Casa Pound allo 0,14% (47.692 voti). 
Grillo ha sostenuto che il suo movimento riempie un vuoto nel mondo della politica, che in altri paesi viene colmato dall'estrema destra. E' d'accordo?
Fino a un certo punto. L’impianto programmatico del Movimento 5 stelle in alcune sue linee essenziali (dalla No Tav alla difesa dei beni pubblici, dall’acqua alla scuola alla sanità, fino al conflitto d’interessi e alla richiesta di un profondo rinnovamento della vita politica, cacciando corrotti e profittatori) si connota come di sinistra. Così è stato percepito soprattutto dallo stesso corpo elettorale. L’analisi dei flussi elettorali indica una prevalenza di voti provenienti da quella parte. L’estrema destra in Italia, pur in assenza di Grillo, non sarebbe in grado di promuovere un consenso così esteso, anche sposando o mimetizzandosi dietro a quegli stessi contenuti. Non ne avrebbe né la forza né la capacità politica.
Dopo “l'abbraccio” alla destra di Berlusconi nel 2006, la Fiamma Tricolore è tornata a correre da sola, raccogliendo solo un quinto dei voti rispetto alla tornata elettorale nel 2006. Possiamo dichiarare conclusa l'esperienza del MSI?
Direi che l’esperienza della Fiamma tricolore era già in esaurimento da molto tempo, per lo meno da quando nel 2008 cacciò il gruppo originario di Casa Pound, ovvero l’unica realtà giovanile su cui poteva contare. La Fiamma tricolore si riduce a oggi a un piccolissimo ceto politico. Potrà solo riciclarsi da qualche altra parte o tentare di farlo. 
Lei ha affermato che queste elezioni sarebbero state il banco di prova di Casa Pound. Ora l'organizzazione di Iannone ha raccolto lo 0,1% dei voti a livello nazionale. Come spiega questo fallimento e come andrà avanti?
Deludentissima è stata la prova di Casa Pound, soprattutto a Roma (0,78%). Spicca come solo dato significativo per CP l’1,72% di Bolzano, l’unica realtà al Nord con un qualche radicamento, frutto di vicende locali segnate dalla storica presenza dell’estrema destra nella comunità italiana. Un segnale, in conclusione, di forte indebolimento. Il passaggio alla “politica” come sempre è arduo e misurarsi con il consenso un salto rischioso. Anche per Casa Pound. Un conto è promuovere un’attività culturale e un conto è trasformarsi in un partito. Casa Pound non dispone per altro di una presenza sufficientemente diffusa sul territorio nazionale. Come proseguirà è difficile dirlo. Potrebbe anche archiviare quanto è successo come un primo tentativo di irruzione nella politica e tornare alle origini. Non ci resta che aspettare. 
A maggio Casa Pound affronterà le elezioni comunali di Roma. Con quale risultato, secondo Lei?
Le prossime elezioni comunali a Roma potrebbero rappresentare un’altra battuta d’arresto per Casa Pound. Tanto più dopo la rottura con il sindaco attualmente in carica Gianni Alemanno e l’intenzione dichiarata di presentarsi da soli senza alleanze. Un vicolo cieco. Non credo che i risultati saranno di molto superiori a quelli del 24-25 febbraio. 
Dopo il risultato di questa tornata elettorale, come vede il pericolo neofascista nei prossimi anni?
Il pericolo del neofascismo in Italia non risiede tanto nella forza delle organizzazioni che lo rappresentano, quanto nei rapporti che queste intrattengono con la destra istituzionale, Pdl e Lega. Qui il nocciolo della questione, che si traduce nello sdoganamento dei gruppi di estrema destra, tramite riconoscimenti e alleanze politiche, in campagne revisioniste e di denigrazione della Resistenza, di attacco alle istituzioni democratiche nate dalla lotta di Liberazione. Il problema sta nella stessa natura della destra italiana estranea ai valori costituzionali.