venerdì 17 luglio 2015

Fanszene Obermais kickt mit Flüchtlingen

"Vor Kurzem hat die Fanszene Obermais zu einem Fußballspiel mit den vor zwei Wochen in Meran angekommenen Menschen aus Afrika eingeladen. Auf dem Kunstrasenplatz FCO am Viehmarkt wurde gekickt und gebolzt was das Zeug hielt. Einiges an Fußballschuhen, Shirts und kurzen Hosen konnte unseren neuen Freunden zur Verfügung gestellt werden. Wer also Fußballschuhe zu Hause hat, die nicht mehr gebraucht werden, soll sich bitte bei uns melden. Wir werden auch in Zukunft mit den jungen Herren zum Kicken gehen und ihnen die Möglichkeit geben, einen Fußballplatz zu nutzen. Wann die Spiele stattfinden, werden wir noch mitteilen, wir würden uns natürlich auch über Fanunterstützung freuen. An dieser Stelle möchten wir uns sehr herzlich beim FC Obermais bedanken, der uns auf unkomplizierte Weise, den Platz zur Verfügung gestellt hat und mit seiner Unterstützung einen wichtigen Beitrag leistet. Die Fanszene Obermais möchte mit dieser Aktion ein Zeichen gegen Rassismus und Menschenfeindlichkeit setzen. 

Menschen welche auf der Flucht vor Krieg, Diktatur, Verfolgung und Hunger sind, verdienen Schutz und unsere Hilfe und nicht Ablehnung und Fremdenfeindlichkeit. Es sind Menschen wie ich und du und sie haben auf ihrer beschwerlichen Reise und oft schon Jahre andauernden Flucht Dinge erlebt, die wir an dieser Stelle nicht ausführen möchten, weil es einfach unerträglich ist und es dafür eigentlich keine Worte gibt. Wir glauben aber, dass es nötig ist, den immer weiter voranschreitenden Hass in bestimmen politischen Parteien, Gruppen und Internetforen zu verurteilen und, dass mehr Menschen in unserer Gesellschaft der Entmenschlichung von Schutzsuchenden entgegentreten sollten. Auch und leider zu viele Medien in diesem Land tragen mit ihrer populistischen und tendenziösen Berichterstattung nicht dazu bei, diesen Menschen mit dem nötigen Respekt zu begegnen, den sie eigentlich verdienen. Flucht ist kein Spaß, sondern der letzte und in den allermeisten Fällen einzige Ausweg vor Krieg, Folter und Tod. Wir möchten deshalb wenigstens einen kleinen solidarischen Beitrag leisten und Menschen, welche Schutz und vielleicht ein neues Zuhause suchen, eine Möglichkeit geben sich vom relativ tristen Alltag im Heim am Bahnhof in Meran abzulenken und das Geschehene, wenigstens für kurze Zeit ein klein wenig zu lindern. Und was kann es dabei besseres geben, als dem besten aller Hobbys nachzugehen?



Am Montag 20. Juli mit Beginn um 20:30 Uhr am Kunstrasen FCO (ehemaliger Viehmarktplatz) in Meran findet das nächste Fußballspiel mit den vor Kurzem in Meran angekommenen Menschen aus Afrika statt. Wer gut erhaltene Fußballschuhe und/oder kurze Hosen zu Hause hat, kann uns diese gerne vorbeibringen. Jede/r ist herzlich eingeladen, sich die Spiele anzusehen. Wir freuen uns!

http://www.fanszene-obermais.net/2015/07/kicken-mit-fluechtlingen-es-geht-weiter/

domenica 5 luglio 2015

SE L’OCCUPAZIONE NON È UN’OCCUPAZIONE

Commento: "SE L’OCCUPAZIONE NON È UN’OCCUPAZIONE
Sui mirabili inganni di Casa Pound Bolzano
Mercoledì 1 Luglio Casa Pound Italia ha dichiarato di aver occupato l'ex scuola “St. Josef” di Aslago, a Bolzano. La notizia è rimbalzata subito sui media locali, incitata in particolar modo dall' ormai noto quotidiano on-line “Il giorno dell'Alto Adige”, che si dice indipendente ma in realtà si rivela sempre più un organo di divulgazione e diffusione di qualsiasi idiozia i soliti quattro attivisti di CPI Bolzano, fieramente capeggiati dal consigliere comunale Bonazza, mettano in prati

ca. Il fantomatico quotidiano on-line dedica addirittura una intera sezione speciale della home page all'inverosimile occupazione, con una sezione video che va da una prima (illecita? chissenefrega) incursione nell'edificio, risalente a qualche mese fa (video poi rimosso), allo pseudo sgombero avvenuto dopo circa 24 ore di pseudo occupazione.
Diciamo e ribadiamo PSEUDO rispetto allo sgombero, perchè come si legge sul Giorno non c'è stata “nessuna resistenza da parte dei ragazzi di Casa Pound, che hanno abbandonato l’area” volontariamente. Questo forse vuol dire che ogni volta che qualcuno di noi esce volontariamente dalla propria casa è perchè è sotto sgombero?
Colpisce inoltre il fatto che a sgomberare siano stati i funzionari dell’IPES (l' Istituto Per l'Edilizia Sociale dell'Alto Adige) (eh?), proprietaria dell’immobile, che si sono presentati per riprendere possesso dell’ex scuola accompagnati da una sola pattuglia della polizia. Dalle foto pubblicate (due poliziotti sorridenti e con le braccia conserte) è chiaro che il tutto è avvenuto nella più totale complicità delle forze dell'ordine, notoriamente vicine e accondiscendenti con le forze di questa annacquata estrema destra.
Il fatto più realistico, e sotto sotto più pericoloso, invece, rispetto a quanto successo nelle ultime 24 ore ad Aslago, Bolzano, è che in realtà non sia successo assolutamente NIENTE.
Non c'è stato nessuno SGOMBERO, perché non c'è stata nessuna OCCUPAZIONE.

È stata tutta una messinscena all'infimo scopo, come tutte le infamanti attività svolte da Casa Pound a Bolzano e in tutta Italia, di manipolare l'opinione pubblica facendo ad ogni modo parlare di sé e conquistare populisticamente il maggior numero di proseliti tra chi non ha una reale coscienza e conoscenza di ciò che sta succedendo né a livello locale, né tantomeno globale.
Le occupazioni non si fanno per rilasciare interviste e scattarsi selfie da condividere meccanicamente e massicciamente su facebook. Non sono in nessuna maniera valutabili in base al numero di “mi piace” o di condivisioni della notizia: sono sempre appartenute e sempre apparterranno ad un ordine qualitativo, mai quantitativo.
 

Le occupazioni, quelle serie, vere, rispondono e muovono da una reale e concreta necessità degli individui e delle comunità , qualsiasi comunità (e che ciò sia ben chiaro) a riscrivere parole come ABITARE e VIVERE. Dal desiderio di auto-organizzazione fuori dagli schemi sia psicologici (interni) che imposti dal sistema sociale, politico ed economico (esterni). Le occupazioni devono essere vitali, e infiammate. Devono infiammare il tessuto sociale e ridisegnarlo costantemente, fottersene del marketing, dei proseliti e delle richieste di amicizia su facebook.
Ma questo i fascisti del terzo millennio avanti cristo non lo possono capire.
Capiscono solo “selfie”, pollici in alto azzurrognoli, e “prima gli itagliani”.
Si riempiono bocca e comunicati di parole non loro, che non possono capire, che non gli appartengono, perchè senza storia e senza futuro.
Volevano costringerci a credere di aver occupato un edificio, a Bolzano, solo perché hanno appeso dalle finestre qualche anacronistico striscione razzista accompagnato da grottesche bandiere.
Noi non ci siamo caduti, né cadremo mai in simili provocazioni.
Noi sappiamo che la casa è di chi l' abita, non di chi vi appende striscioni.
 

P.S.
Un'ultima breve analisi per capire quanto sia infima, pericolosa, ma anche ridicola l'appropriazione e il continuo sciacallaggio da parte di questa destra senza contenuti e immaginazione, fantasia, nei confronti di idee, concetti e parole (come OCCUPAZIONE), delle lotte (CASA, LAVORO ecc) e dell'opera di alcuni pensatori, musicisti e scrittori (da Stirner a De Andrè passando per Bukowski) tutte storicamente sviluppate in ambienti di carattere antifascista. Non per ultimo dell'immaginario iconografico, delle immagini.
Nella pseudo occupazione del St. Josef di Aslago, Bolzano, avvenuta ieri, una foto ritrae uno degli “occupanti” di Casa Pound, che con guanti alla mano e sacchetti è intento a ripulire lo spazio esterno all'edificio dal “degrado”. La t-shirt che indossa mostra un uomo incappucciato con in mano una gran bella cesoia. L'immagine è stata sciacallata miseramente da un poster dell'ALF, l' Animal Liberation Front, il Fronte Liberazione Animale di stampo anarchico operativo dagli anni '70, e stampata su una maglia, ovviamente senza il logo e la frase ricca di senso, che ora indossa il ragazzo della foto, militante di un movimento di destra, e neo fascista.
Lui tutto questo, come tante altre cose, probabilmente lo ignora.
Fateglielo sapere."