Chopper, pseudonimo del solito noto chiacchierone di CasaPound Bologna, sul forum di area “vivamafarka” – dal romanzo futurista di F. T. Marinetti Mafarka, misogino re dell’Africa che voleva «non sudditi, ma schiavi» – annuncia a Bologna... un «sorpresone».
Scrive infatti con il solito garbo: «per ora lasciamo i compagni crogiolarsi nella loro merda... poi avranno il sorpresone. moriranno pazzi»; e ancora: «illudetevi schifosi»; oppure: «si profila un sorpresone che manco nei loro peggiori incubi...». Già sei mesi fa promettevano «panico»...
Chi sono i «fascisti del terzo millennio» di CasaPound?
Due sono i tratti fondamentali di CasaPound:1. l’assoluta gerarchia e strutturazione nazionale: nonostante l’aspetto movimentista, CasaPound nei fatti e nelle pratiche rimane piramidale;2. l’importanza che CasaPound dà ai media e alla spettacolarizzazione della politica (come in effetti disse lo stesso Iannone in un’intervista: «abbiamo copiato il modello dei centri sociali del nord est»).Le bottiglie nelle fontane, i sacchi neri sui parchimetri e sulle statue, i manichini appesi ai lampioni sono azioni studiate per i giornali locali, più in generale per l’informazione di basso profilo. Questo tipo di azioni, proprio per la natura di bassa risonanza mediatica, necessitano di una ripetizione (dell’azione) capillare sul territorio. Ripetizione gestita appunto dai gruppi locali, che nella maggior parte delle occasioni non vengono consultati in merito. Questo perché CasaPound non è una rete a progetto di individui e collettivi, ma piuttosto una struttura nazionale [vd. punto 1].Di diversa natura sono invece le azioni con ampia risonanza: organizzate da gruppi più ristretti, soprattutto dal vertice romano, e senza il concorso della struttura nazionale. Questo tipo di azioni, come l’assalto alla bolla del Grande Fratello, o il blitz negli studi Rai deserti, mirano a un lancio di agenzia con copertura nazionale.Entrambe le differenti tipologie di azione sono comunque studiate e calibratenel loro rapporto con i media.
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