giovedì 24 febbraio 2011

Monumenti e dintorni: l'appello dell'ANPI

ANPI: Appello alle istituzioni locali, alle forze politiche democratiche, alla società civile

L'ANPI Alto Adige/Südtirol rivolge un appello alle istituzioni locali, alle forze politiche democratiche, alla società civile affinchè la storica questione dei Monumenti e dei simboli trovi finalmente e in tempi rapidi una soluzione condivisa in grado di stroncare qualsiasi tentativo da parte degli opposti estremismi di riaccendere tensioni a sfondo etnico. In questo senso l'ANPI si riconosce nel documento sottoscritto da un folto gruppo di storici e intellettuali di lingua tedesca e di lingua italiana -primi firmatari Andrea Di Michele, Hans Heiss e Hannes Obermair-.

Le esperienze passate, dimostrano come gli atti unilaterali e le rimozioni a senso unico, estranee ai principi di dialogo e condivisione che fondano la nostra autonomia, finiscano paradossalmente per essere controproducenti e per alimentare quegli orientamenti negativi e quelle ambiguità che si vorrebbero estirpare. L'ANPI non è per una “storicizzazione” anodina e neutra. Occorre, infatti, fare i conti con la verità storica del difficile passato della nostra terra, superando, rimozioni, oblii, sottovalutazioni di comodo, al fine di promuovere la piena consapevolezza del passato e, in particolare, dell'opera nefasta dei regimi fascista e nazista, ed un comune riconoscimento nei principi di democrazia e libertà sanciti nella Costituzione, nello Statuto di autonomia, nelle Carte fondamentali dell'Unione Europea. Intendiamo inoltre sostenere il principio “aggiungere e non rimuovere”, che si realizza in un percorso della memoria che, attraverso tabelle esplicative, segni e materiali, sia in grado di collegare siti,monumenti, odonomastica, simboli, spiegando i loro significati, il contesto storico al quale si riferiscono, le differenti memorie che evocano. In questi anni la Città di Bolzano, anche grazie all'opera dell'ANPI, ha già realizzato, nonostante veti e resistenze, parte importante di questo percorso. Non partiamo da zero. I siti monumentali dedicati al Durchangslager di Bolzano, al lavoro coatto dei deportati sotto la galleria del Virgolo, ai treni verso i campi di sterminio , ai deportati della Comunità Ebraica; le targhe e le intitolazioni di piazze, strade, giardini alle vittime del fascismo e del nazismo e ai protagonisti della Resistenza; le cittadinanze onorarie a Mayr Nusser e Franz Thaler; le mostre; i materiali; gli Archivi; le cerimonie commemorative a Bolzano, ma anche in altre Città della nostra terra; sono tutti segni di quello che si è già fatto e che si potrà fare. Ora l'ANPI intende avanzare una proposta che si vorrebbe condivisa , in relazione alla questione dei Monumenti eretti in epoca fascista,che chiamano in causa l'intera città di Bolzano . In particolare, l'ANPI chiede che i nomi delle migliaia di persone recluse nel Durchangslager di Bolzano vengano trascritti nella memoria cittadina e collocati in luogo adeguato; chiede poi che attraverso le cosiddette “Stolpersteine” (le “pietre d'inciampo” ideate dell'artista tedesco Gunter Demnig per ricordare i cittadini deportati nei campi di sterminio nei luoghi dove vivevano) siano ricordate le vittime della Shoah della città di Bolzano; infine, che il Comune prosegua nel percorso di intitolazioni di strade e luoghi cittadini , dedicato alle vittime del nazismo e del fascismo e alla Resistenza. In questo quadro, però, proponiamo che debba essere risolta anche la questione della traslazione dal Monumento di piazza Vittoria dell'erma di Cesare Battisti, nel senso auspicato da sempre dai suoi familiari. L'ANPI è, ovviamente, disponibile come ha sempre fatto, a partecipare ai tavoli istituzionali, anche a carattere tecnico, che verranno istituiti per definire concretamente le scelte che si vanno delineando. Coerente con questa impostazione l'ANPI esprime la sua ferma riprovazione per tutti i tentativi di accendere tensioni etniche su questi temi e, in particolare, per la folle intenzione di provocare, mediante un Referendum chiaramente illegittimo, pericolose divisioni tra le popolazioni. L'ANPI infine chiede alle istituzioni, alla Magistratura e alle forze dell'ordine di attivarsi in modo che la “Marcia su Bolzano”, annunciata per il 5 marzo dai neofascisti di Casa Pound – movimento in provincia legato a gruppi che fanno riferimento ai naziskin del Veneto, più volte oggetto di indagini da parte delle forze dell'ordine - e di Unitalia, non provochi tensioni e/o violazioni delle leggi, in particolare della Legge Mancino.

Bolzano, 11.02.2011


ANPI: Appell an alle lokalen Institutionen, demokratischen politischen Parteien und an die Zivilgesellschaft

Die nationale Vereinigung der Partisanen (ANPI) Südtirols richtet einen Appell an alle lokalen Institutionen, demokratischen politischen Parteien und an die Zivilgesellschaft, damit die Angelegenheit der faschistischen Denkmäler und Symbole endlich eine einvernehmliche Lösung findet und so den extremistischen Gruppierungen auf deutscher und italienischer Seiten die Grundlage zum Anheizen ethnischen Auseinandersetzungen entzogen wird. In diesem Sinne identifiziert sich die ANPI mit dem Dokument, dass von zahlreichen Historikern und Intellektuellen deutscher und italienischer Muttersprache unterzeichnet wurde, wobei die Erstunterzeichner Andrea Di Michele, Hans Heiss und Hannes Obermair sind. Vergangene Erfahrungen haben uns gezeigt, dass einseitig vorgenommene Aktionen, denen kein Dialog vorausgegangen ist, stets kontraproduktiv sind und jene Anschauungen und Einstellungen stärken, die man eigentlich beseitigen möchte. Die ANPI ist nicht für eine neutrale oder verharmlosende Historisierung, denn eine Auseinandersetzung mit der schwierigen historischen Wahrheit unseres Landes ist notwendig. Allerdings ist auch die Beseitigung der Denkmäler eine Lösung, die zwar bequem sein mag, mit der man es sich aber zu einfach macht. Ziel muss es sein, das Bewusstsein über die Geschichte, und hier im Besonderen über die Zeit des Faschismus und Nazismus, und ein gemeinsames Anerkennen der demokratischen Prinzipien und der Freiheit zu fördern. Diese Werte sind in der italienischen Verfassung, im Autonomiestatut und in den Grundsatzpapieren der Europäischen Union festgeschrieben. Wir unterstützen außerdem das Prinzip „Hinzufügen statt Entfernen“, das darin besteht, durch Informationstafeln über die Geschichte und den historischen Kontext der Denkmäler und der Symbole zu informieren. In den vergangenen Jahren hat die Stadt Bozen, dank auch des Einsatzes der ANPI, diesen Weg bereits beschritten, auch wenn dabei oftmals starker Widerstand überwunden werden musste. Wir fangen also nicht bei Null an. Wir haben Gedenkstätten für das Durchgangslager von Bozen, die Zwangsarbeit der Deportierten im Virgl -Tunnel, die Bahngeleise in Richtung Vernichtungslager, die Deportierten der jüdischen Gemeinde; weiters Plätze, Strassen und Parks, die nach den Opfern des Faschismus und Nazismus und nach Widerstandskämpfern benannt sind; die Ehrenbürgerschaft für Mayr-Nusser und Franz Thaler; Ausstellungen, historisches Material und Archive, Gedenkzeremonien in Bozen und auch anderen Städten Südtirols. Dies alles sind Zeichen dafür, was bereits getan wurde und was noch getan werden kann. Die ANPI möchte hinsichtlich der Denkmäler aus der Zeit des Faschismus einen Vorschlag unterbreiten und dabei die gesamte Stadt Bozen einbeziehen. Im Besonderen möchte die ANPI, dass die Namen aller Personen, die im Durchgangslager von Bozen interniert waren, in einem Mahnmal an einem geeigneten Ort aufgezeichnet werden und so in das Geschichtsbewusstsein der Stadt eingehen. In der Stadt Bozen sollten Stolpersteine zum Gedenken an die Opfer der Shoah angebracht werden. Außerdem sollte die Gemeinde Bozen damit fortfahren, Strassen und Plätze nach Opfern des Faschismus und Nazismus und nach Widerstandskämpfern zu benennen. In diesem Zusammenhang schlagen wir aber auch vor, dass die Angelegenheit eines neuen Standorts für die Büste von Cesare Battisti, die derzeit am Siegesplatz steht, gelöst wird, wie dies von seine Angehörigen wiederholt gefordert wurde. Die ANPI ist natürlich bereit, sich an institutionellen Gesprächsrunden zu beteiligen, bei denen die konkreten Schritte besprochen werden.
Die ANPI verurteilt in diesem Zusammenhang alle Versuche, diese Themen zu missbrauchen, um damit ethnischen Spannungen anzuheizen, besonders den Vorschlag, ein Referendum durchzuführen, das ohne Zweifel gesetzeswidrig wäre und die Sprachgruppen in Südtirol gegeneinander aufbringen würde. Die ANPI ersucht schlussendlich die Institutionen, die Staatsanwaltschaft und die Ordnungskräfte alles daran zu setzen, damit der für 5. März von der neofaschistischen Gruppierung Casa Pound – die enge Verbindungen zu den Naziskins im Veneto hat – und von Unitalia angekündigte „Marsch auf Bozen“ keine gefährlichen Spannungen auslöst und nicht gegen Gesetze, allen voran das Mancino-Gesetz, verstößt.

Bozen, 11.02.2011

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