Ai militanti di Casapound piace presentarsi come i fascisti del terzo millennio, come se il fatto di essere “del terzo millennio” ne mutasse la sostanza politica e la loro funzionalità al mantenimento del sistema capitalistico. Ma basta analizzare il loro programma perché la loro impalcatura moderna e progressista crolli miseramente. Ecco alcuni dei punti del programma di Iannone, Bonazza & friends:
CP“Una nuova legge complessiva sul lavoro che ponga il contratto a tempo indeterminato
come forma base di qualsiasi rapporto di lavoro, consentendo altri modelli contrattuali esclusivamente in deroga al primo principio e comunque per un arco di tempo limitato
per legge.”
L’apologia del lavoro fisso perde completamente di valore grazie a questo articolo in cui si permette, per mezzo della deroga, di introdurre altri tipi di contratto. In quali casi sia possibile attuare queste deroghe non è specificato, ma in base al concezione statalista e nazionalista espressa dalla seguente formula:
CP“La nazione italiana deve tornare ad essere un organismo avente fini, vita e mezzi d’azione superiori, per potenza e durata, a quelli degli individui, divisi o raggruppati, che lo compongono.
Deve tornare ad essere una unità morale, politica ed economica, che si realizza integralmente
nello Stato. Individui e gruppi devono essere “pensabili” in quanto siano nello Stato”
Sembra evidente che nel caso questa unità morale, politica ma soprattutto economica sia minacciata appunto economicamente , il popolo e gli individui devono essere pronti a sacrificarsi per essa (la stessa chiave di lettura offerta da Monti) e quindi, perché no, ad accettare i vecchi contratti atipici. Per quanto riguarda il fatto di essere minacciati, come abbiamo ormai imparato, è facile tramite l’uso dei media modificare la nostra percezione o farci anche solo credere di esserlo per legittimare interventi impopolari.
Infatti:<< l'orario settimanale di 40 ore previsto all'art.6 primo comma del contratto di lavoro venne “cassato” dal comma successivo che recitava “Restano ferme le eccezioni e le deroghe previste dalle disposizioni legislative sulla limitazione dell'orario di lavoro e sulla istituzione del Sabato Fascista........” >> *
CP“Effettiva applicazione dell’art 39 che prevede l’obbligo di registrazione per i sindacati affinché possano, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.”
In realtà il primo principio che si legge nell’art.39 è che “l’organizzazione sindacale è libera”, ma ai fascisti non interessa questo. Basti dire che i sindacati non hanno mai voluto procedere alla registrazione per evitare interventi limitativi e ingerenze da parte della politica, e subito si palesa la ragione di questa “voglia di costituzione” dei fascisti.
Per la sovranità energetica i fascisti sono disposti ad un “ritorno all’energia termonucleare” tramite “concreti e decisi finanziamenti delle fonti pulite e rinnovabili: biomasse, solare, eolico, fusione nucleare.”(Anche Berlusconi sosteneva che l’energia nucleare fosse pulita.)
CP“Edilizia pubblica stile Ventennio che cancelli dalle nostre città gli obbrobri
pseudo/architettonici di stile sovietico realizzati da costruttori democristiani e architetti
comunisti al solo scopo di mortificare l’essere umano, creando disagio e ghetto.”
Infatti è verità comune lo stile fresco e allegro del Ventennio, di cui a Bolzano abbiamo degli splendidi esempi intorno al Monumento alla Vittoria, corso Italia, corso Libertà, piazza Mazzini. Lo stile ricorda la Berliner Alexanderplatz, costruita proprio dai sovietici. Quanto a ghettizzare, sempre a Bolzano il quartiere delle ex-semirurali (costruite per opere di ingegneria sociale –italianizzare la zona- e non certo ben benevolenza nei confronti degli operai) ci ricorda, al di là di sentimenti nostalgici provocati dallo stretto legame che si viene a creare tra la gente del ghetto, una storia di emarginazione e disagio.
Tra una centrale nucleare qui e un palazzone grigio la, i fascisti accettano di buon grado che le montagne della “patria” vengano perforate per farci passare inutili treni: “Completamento ad opera dello Stato di tutte le grandi opere che (contrariamente ai
dogmi verdi) snellendo i trasporti riducono l’inquinamento (Tav ecc).”
Parlando umoristicamente di “cultura libera”(cito dal programma) i fascisti propongono:
CP“Creazione di un Ente nazionale di cultura che coordini l'intera produzione culturale
nazionale in ogni ambito e settore.”
Non che la cultura prodotta in modo decentrato sia libera, ma parlare di cultura libera e di un unico ente che la produce quasi comico.
CP“Creazione di un istituto statale di formazione della classe dirigente.”
Questa proposta mette in luce due fatti: primo, i fascisti vogliono mantenere la società divisa in classi. Secondo, il fatto che si voglia dar vita ad un istituto per formare la classe dirigente, da luogo a quella pericolosa associazione tra sapere e potere che è in fondo un potente mezzo per tenere sotto controllo le condizioni reali di esistenza degli individui, e che da vita ad un’oligarchia di Stato. Da notare che proprio i fascisti puntano spesso il dito contro gruppi dirigenti quali i think-tank (Bilderberg e co.).
CP“Rilancio della cinematografa italiana in sinergia con le principali cinematografie europee
fino a proporre concorrenza culturale alla mitologia hollywoodiana.
Promozione, nell’ottica fin qui espressa, di un Ente Europeo di Coproduzione
Cinematografica.”
La propaganda cinematografica fu un importante punto di forza per il lavaggio del cervello operato dai fascisti nel ventennio.
“Regolamentazione del presenzialismo mediatico delle toghe. Introduzione di una norma che ricalchi l'articolo 10 dello Statuto de la magistrature francese, che recita: “Ogni manifestazione di ostilità al principio e alla forma di governo della repubblica è proibita ai magistrati, come del resto ogni dimostrazione di natura politica incompatibile con la riserva che impone la funzione che essi esercitano”.
Non che i tribunali dispensino giustizia allo stato puro, anzi, ma quello che importa ai fascisti è che gli altri poteri che operano nello Stato non si oppongano alla loro politica.
CP“Depenalizzazione di tutti i reati ideologici, associativi e d’opinione.”
Dietro a questa proposta apparentemente democratica, c’è dietro l’intenzione di poter ricostituire più liberamente il partito fascista.
Soluzione politica di tutte le questioni giudiziarie relative agli anni di piombo, amnistia
per tutti i protagonisti di quella stagione.
CP“Ripristino della geopolitica degli “anni Trenta” verso il Mediterraneo e l’Oceano Indiano.”
L’imperialismo rimane un punto fisso nella politica estera dei fascisti. “Collaborazione attiva (culturale ed economica) con l’America Latina.”
Il ruolo dei fascisti in America Latina in collaborazione con gli U.S.A. per contrastare i partiti socialisti è risaputo ( diattatura Batista, Pinochet).
CP“Politica autarchica integrata nell’area europea, con una partnership privilegiata nei
confronti della Federazione Russa”.
Una volta i fascisti erano contro l’Europa in tutto e per tutto, oggi hanno riconosciuto il ruolo di questa unità economica per mantenere in vita il capitalismo. La collaborazione con la federazione russa non si capisce data la grande morale fascista, ma si sa, quando c’è in gioco profitto e potere, non ci si ricorda neanche più cosa vuol dire morale.
CP“Ripristino della leva obbligatoria per tutti, uomini e donne al compimento del 18 anno di
età.”
Un po’ di intruppamento fa sempre bene alla politica fascista, oltre a dare la possibilità allo Stato di mandare in guerra quasi chiunque per difendere gli interessi dei padroni.
CP“L’Italia non deve avere limitazioni su nessun sistema d’arma: dalle portaerei alle armi
nucleari.”
Questo punto del programma si commenta da solo.
CP“Sostituzione del Senato con una Camera del lavoro che garantisca la rappresentatività armonica di tutte le categorie produttive e lavorative. La sua funzione sarà legislativa e consultiva in merito a tutte le tematiche del lavoro: rappresentanza sindacale, difesa ed applicazione dei contratti collettivi, sostegno alla produzione nazionale, programmazione economica.”
Di nuovo si manifesta l’intenzione dei fascisti di centralizzare, riunendo sotto un unico tetto le categorie produttive in modo da avere maggiore controllo sui rapporti di produzione.
Il resto del programma è ricco di buone intenzioni riguardo a politiche sociali e per il lavoro come già è stato in passato, e proprio come allora l’intenzione è solo quella di portare avanti gli interessi dei padroni .Le promesse sono solo la carta del regalo. Durante il fascismo in una Società mineraria sarda fu istituito il “deposito cauzionale” pari a sei giorni di paga che l’operaio doveva versare alla Società. Il lavoratori erano costretti a lavorare in un condizione di totale subordinazione al padrone: Saranno licenziati dalla Direzione, con immediata cessazione del lavoro e della paga e senza indennità, gli operai colpevoli di: Insubordinazione ai superiori. ecc..
Il fascista del terzo millennio non esiste, è sempre lo stesso fascista di 90 anni fa che ha cambiato forma e sfrutta il momento favorevole alle sue facili promesse e la dimenticanza della gente.
by BCA
martedì 18 dicembre 2012
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