Caramaschi,
le Foibe e i fascisti di CasaPound
Il 5 luglio 2017 il consiglio comunale
di Bolzano ha votato la cittadinanza onoraria a Manlio Longon,
esponente del Cln bolzanino, iscritto al Partito d'Azione.
Nel dicembre 1944, in un territorio difficilissimo come quello altoatesino, annesso direttamente al Reich tedesco, dopo essere stato arrestato e torturato dalla Gestapo, pagò con la vita la scelta di costruire insieme ad altri coraggiosi una resistenza alla ferocia nazista.
L'Alto Adige era una provincia in una condizione particolare. Da pochi anni annessa allo Stato Italiano, era stata oggetto di un programma scientifico di italianizzazione che aveva lo specifico obiettivo di impedire alla comunità sudtirolese di lingua tedesca di svilupparsi come aveva sempre fatto. 20 anni di oppressione fascista, uniti alla mancanza di un solido movimento socialista locale, avevano preparato il terreno ideale per la crescita di un vasto risentimento popolare che trovò il suo naturale sbocco nell'adesione al nazismo germanico in ascesa. Una gran parte dei sudtirolesi aderì con convinzione al movimento di Hitler, altri per opportunismo. Alla prova dei fatti, al momento delle Opzioni nel 1939, circa il 90% dei sudtirolesi scelse di trasferirsi nel terzo reich.
Una situazione complessa, che negli ultimi anni si sta arricchendo di nuovi particolari e di importanti contributi storiografici che aiutano a schiarire la nebbia che per troppo tempo ha avvolto certi aspetti della storia locale. Basta ricordare i libri “La via segreta dei nazisti” di Gerald Steinacher, il recente libro di Thomas Casagrande sui sudtirolesi nelle SS, oppure il libro “Quando la patria uccide” di Sabine Mayr e Joachim Innerhofer.
Perchè stiamo scrivendo queste righe che ai più potrebbero sembrare la solita ripetizione dei passaggi storici (mai sufficientemente conosciuti) che hanno segnato la vita di chi abitava in queste province?
Nel dicembre 1944, in un territorio difficilissimo come quello altoatesino, annesso direttamente al Reich tedesco, dopo essere stato arrestato e torturato dalla Gestapo, pagò con la vita la scelta di costruire insieme ad altri coraggiosi una resistenza alla ferocia nazista.
L'Alto Adige era una provincia in una condizione particolare. Da pochi anni annessa allo Stato Italiano, era stata oggetto di un programma scientifico di italianizzazione che aveva lo specifico obiettivo di impedire alla comunità sudtirolese di lingua tedesca di svilupparsi come aveva sempre fatto. 20 anni di oppressione fascista, uniti alla mancanza di un solido movimento socialista locale, avevano preparato il terreno ideale per la crescita di un vasto risentimento popolare che trovò il suo naturale sbocco nell'adesione al nazismo germanico in ascesa. Una gran parte dei sudtirolesi aderì con convinzione al movimento di Hitler, altri per opportunismo. Alla prova dei fatti, al momento delle Opzioni nel 1939, circa il 90% dei sudtirolesi scelse di trasferirsi nel terzo reich.
Una situazione complessa, che negli ultimi anni si sta arricchendo di nuovi particolari e di importanti contributi storiografici che aiutano a schiarire la nebbia che per troppo tempo ha avvolto certi aspetti della storia locale. Basta ricordare i libri “La via segreta dei nazisti” di Gerald Steinacher, il recente libro di Thomas Casagrande sui sudtirolesi nelle SS, oppure il libro “Quando la patria uccide” di Sabine Mayr e Joachim Innerhofer.
Perchè stiamo scrivendo queste righe che ai più potrebbero sembrare la solita ripetizione dei passaggi storici (mai sufficientemente conosciuti) che hanno segnato la vita di chi abitava in queste province?
Come ribadito più volte in passato non
ci aspettiamo nulla da fascisti e nazisti che siedono in consiglio
comunale a Bolzano, ma notiamo con stupore che da quei banchi non
arriva mai nessuna risposta forte o almeno decisa, a certe menzogne e
barbarie che in quell'aula vengono pubblicamente rivendicate.
Nel dicembre 2016 il consigliere
comunale Andrea Bonazza partecipò ad una seduta del consiglio
comunale addobbato con una felpa riportante il simbolo della
divisione SS Charlemagne, collaborazionisti francesi delle truppe di
Hitler durante la seconda guerra mondiale.
Questo ciò che scrisse il Bonazza riguardo alle SS francesi:
“Preferirò sempre indossare una felpa in onore di 1000 giovanissimi francesi morti, da soldati contro soldati, per difendere l’Europa dall’aggressione sovietica e angloamericana, piuttosto che indossare un bavaglino che ricorda chi, come i partigiani italioti, ha seminato in Italia la guerra civile con bombe, attentati terroristici, stupri, stragi e uccisioni sommarie”.
Questo ciò che scrisse il Bonazza riguardo alle SS francesi:
“Preferirò sempre indossare una felpa in onore di 1000 giovanissimi francesi morti, da soldati contro soldati, per difendere l’Europa dall’aggressione sovietica e angloamericana, piuttosto che indossare un bavaglino che ricorda chi, come i partigiani italioti, ha seminato in Italia la guerra civile con bombe, attentati terroristici, stupri, stragi e uccisioni sommarie”.
Come vedete, poche nozioni di storia, ma assai confuse. In ogni caso ripugnante oltre ogni limite la banalità, l'ignoranza e l'arroganza con cui il Bonazza rivendica una storia fatta di sterminio, guerra, razzismo biologico e culturale.
Pochi giorni fa, il 30 giugno, lo
stesso equivoco personaggio, a conferma della fonte delle sue
ispirazioni ha pubblicato dalla sua pagina Facebook una citazione di
un altro esponente del nazismo europeo, il collaborazionista nazista
e antisemita belga Leon Degrelle, che fu comandante della 28° SS
Freiwillige Panzergrenadier Division “Vallonie”:
Torniamo alla votazione alla cittadinanza onoraria a Longon. Tutti i consiglieri comunali hanno votato a favore, ad eccezione ovviamente dei tre fascisti di CasaPound. Certamente il voto a favore di personaggi come Maturi e Galateo ha stupito ma si sa l'opportunismo politico non conosce coerenza e valori.
A proposito ricordiamo cosa ha scritto Maturi dei partigiani e di chi ha combattuto per permettere anche a un opportunista come lui di esprimere le proprie idiozie e falsità:
Chissà cosa dicono i criceti che girano nel cervello di Maturi, anche il partigiano Longon era uno stupratore?
Ecco invece la dichiarazione di CasaPound, sempre riguardo al voto su Longon:
Ora, certamente non possiamo aspettarci nessun tipo di conoscenza storica o di onestà intellettuale da parte di chi, dopo 72 anni con la conoscenza di tutti i fatti storici o quasi, si rivendica ancora il fascismo, nazismo e lo stato fantoccio dei collaborazionisti della Repubblica Sociale Italiana.
Anche in un occasione come questa i neofascisti trovano il pretesto per parlare delle Foibe e di ricordare chi combatteva con la Repubblica di Salò, al servizio delle truppe di Hitler, corresponsabili nel rastrellamento di ebrei e dissidenti e negli eccidi di civili italiani. Il loro obiettivo è mettere tutti sullo stesso piano: chi combatteva per la libertà e contro l'oppressione e chi combatteva per estendere su tutta Europa il totalitarismo nazista e razzista. Chi combatteva per libertà e giustizia e chi prevedeva la camera a gas per le razze inferiori.
Mistificare la realtà, annacquare le
idee e i valori, diffondere qualunquismo e menzogne per potere
riacquistare legittimità agli occhi di una popolazione sempre più
incapace di avere autonomia di giudizio.
E
le Foibe?
Ormai da parte della destra in tutte le sue accezioni è diventato un riflesso pavloviano parlare di Foibe quando si accenna alla resistenza. Si parla senza cognizione di causa oppure per sentito dire, come lo stesso Maturi dimostra quando straparla di eccidi partigiani. Riportiamo qui un commento del leghista in questione, sempre in occasione del 25 aprile.
Ormai da parte della destra in tutte le sue accezioni è diventato un riflesso pavloviano parlare di Foibe quando si accenna alla resistenza. Si parla senza cognizione di causa oppure per sentito dire, come lo stesso Maturi dimostra quando straparla di eccidi partigiani. Riportiamo qui un commento del leghista in questione, sempre in occasione del 25 aprile.
Parlare di Foibe non sarebbe un
problema se questo avvenisse con criterio e conoscenza dei complessi
fatti riguardanti il confine orientale. La storia deve essere
conosciuta tutta e per intero, così insieme alle centinaia di
fascisti e nazisti finiti nelle Foibe si capirebbe cosa ha
significato il fascismo in Istria e quali drammi ha comportato
l'invasione italo-tedesca della Jugoslavia.
Invasione che portò alla morte di centinaia di migliaia di persone e alla creazione di Lager che non avevano nulla da invidiare in termini di mortalità a quelli creati dalla Germania nazista.
Per chi non avesso voglia di leggersi dei libri da vedere almeno è il video Fascist Legacy, fatto dalla Bbc ma mai trasmesso dalla televisione pubblica italiana. Un video che spiega bene le responsabilità dei bravi italiani riguardo alle atrocità commesse nei Balcani.
Invasione che portò alla morte di centinaia di migliaia di persone e alla creazione di Lager che non avevano nulla da invidiare in termini di mortalità a quelli creati dalla Germania nazista.
Per chi non avesso voglia di leggersi dei libri da vedere almeno è il video Fascist Legacy, fatto dalla Bbc ma mai trasmesso dalla televisione pubblica italiana. Un video che spiega bene le responsabilità dei bravi italiani riguardo alle atrocità commesse nei Balcani.
Oggi non conta più se quello che
dici è vero o falso. Conta solo il consenso che riesci a raschiare
dal fondo del barile, con frasi retoriche e luoghi comuni che
eccitano le viscere del tuo branco.
Purtroppo oggi chi siede in Consiglio comunale a Bolzano non solo ragiona in termini di like su Facebook o voti a buon mercato, ma preferisce basarsi su luoghi comuni da 4 soldi e slogan irrazionali piuttosto che sulla conoscenza dei fatti: provate a scorrere un qualsiasi profilo dei consiglieri comunali Maturi, Galateo o dei nazisti/fascisti di CasaPound e capirete.
Da anni le cosiddette Foibe non sono altro che un operazione di riscrittura e mistificazione della storia a scopo politico, teatro privilegiato in cui viene messo in scena il celebre vittimismo all'italiana contro i “cattivi comunisti” al servizio del Maresciallo Tito.
Purtroppo oggi chi siede in Consiglio comunale a Bolzano non solo ragiona in termini di like su Facebook o voti a buon mercato, ma preferisce basarsi su luoghi comuni da 4 soldi e slogan irrazionali piuttosto che sulla conoscenza dei fatti: provate a scorrere un qualsiasi profilo dei consiglieri comunali Maturi, Galateo o dei nazisti/fascisti di CasaPound e capirete.
Da anni le cosiddette Foibe non sono altro che un operazione di riscrittura e mistificazione della storia a scopo politico, teatro privilegiato in cui viene messo in scena il celebre vittimismo all'italiana contro i “cattivi comunisti” al servizio del Maresciallo Tito.
La questione delle cavità carsiche
dette Foibe è emblematica di quanto la storia ormai sia stata
ridotta da certi mascalzoni a questione di rivalsa politica. Tutti
gli studiosi più seri della storia del confine orientale smontano
sistematicamente la tesi del genocidio o della volontà di sterminare
una comunità in quanto italiana.
Ma torniamo a Bolzano: dopo il rifiuto dei nazisti/fascisti di CasaPound di votare per la cittadinanza onoraria a Longon e la richiesta di intitolare una via o una piazza ai “martiri delle Foibe”
Ma torniamo a Bolzano: dopo il rifiuto dei nazisti/fascisti di CasaPound di votare per la cittadinanza onoraria a Longon e la richiesta di intitolare una via o una piazza ai “martiri delle Foibe”
che cosa fa il sindaco Caramaschi?
Si prende pubblicamente l'impegno di intitolare una strada ai “martiri delle Foibe”.
E perchè non intitolare una via alle vittime degli eccidi nazisti di Marzabotto? O una piazza alle vittime degli eccidi fascisti in Istria?
Si prende pubblicamente l'impegno di intitolare una strada ai “martiri delle Foibe”.
E perchè non intitolare una via alle vittime degli eccidi nazisti di Marzabotto? O una piazza alle vittime degli eccidi fascisti in Istria?
O alle vittime russe dell'invasione
tedesca e italiana?
La
storia era un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto
tutte le volte che si voleva.
Orwell 1984
La rilettura e la mistificazione della storia in chiave nazionalista è sempre utile a certi ciarlatani, per fare la parte delle vittime che gli italiani e i fascisti in particolare sono sempre stati bravi a recitare, senza assumersi nessuna responsabilità riguardo alla guerra e all'incubo totalitario in cui i fascismi precipitarono l'Europa e il mondo intero negli anni 30 e 40.
La rilettura e la mistificazione della storia in chiave nazionalista è sempre utile a certi ciarlatani, per fare la parte delle vittime che gli italiani e i fascisti in particolare sono sempre stati bravi a recitare, senza assumersi nessuna responsabilità riguardo alla guerra e all'incubo totalitario in cui i fascismi precipitarono l'Europa e il mondo intero negli anni 30 e 40.
Noi la storia la ricordiamo TUTTA. La memoria è un ingranaggio che deve essere oliato quotidianamente e, non bastano cittadinanze onorarie e targhe.
Non accetteremo mai nessun tipo di equiparazione fra partigiani e repubblichini.
Non accetteremo mai falsificazioni storiche e manovrine politiche che infangano la dignità di uomini come Manlio Longon, che decisero di non rimanere al caldo durante la tempesta.
Non accetteremo mai che, in nome del solito vittimismo italiano/nazionalista si dimentichino gli eccidi portati avanti dalle truppe fasciste in Jugoslavia.
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