La Lega Nord ha fatto un risultato per Bolzano senza precedenti: 5 consiglieri eletti. Raccolgono i risultati di una campagna trainata dall'arrivo di Salvini in piazza Matteotti, dove abbiamo potuto vedere come l'alleanza nazionale fra fascisti di CasaPound e leghisti sia un dato politico confermato anche a Bolzano.
Il dandy- nerd leghista Carlo Vettori, sconosciuto alla politica ed in città fino all'altro ieri ha incassato l'11% dei voti. La paura è un ottimo modo per un guadagno politico in termini elettorali, e i leghisti sono stati i più abili a specularci sopra.
Un altro movimento politico che ha costruito la sua campagna elettorale interamente sulla paura è quello dei fascisti di CasaPound. Come detto prima, la realtà si può inventare, e non c'è nulla di più semplice che spaventare le persone. Poche cose come la paura sono un capitale politico per fruttare guadagno e voti. In questo modo a Bolzano hanno preso il 2,4% riuscendo ad eleggere un consigliere comunale.
Cadiamo dalle nuvole? No.
Nel corso degli ultimi anni i fascisti
a Bolzano si sono organizzati e strutturati in modo progressivo.
Qualche anno fa, fino al novembre 2010
il bar8 di via Dalmazia fu il primo luogo di aggregazione della
scena neonazista locale, dove nel corso degli anni furono organizzati
concerti con molti gruppi Oi/Rac (Rock against Communism) italiani.
Oltre ai concerti, il bar si prestava come il luogo ideale per fare
proseliti fra ragazzini e ragazzine, fra birrette offerte e saluti
romani.
A novembre 2009 in locali di proprietÃ
dell'Ipes in via Bari (incrocio via Parma) viene inaugurata la
libreria CasaItalia, dove viene venduto materiale di propaganda
fascista. Libreria che esiste tuttora.
Dopo la chiusura del bar8 viene aperta
la sede di CasaPound in via Visitazione, dove rimangono fino al 18
aprile 2015 quando viene spostata in via Cesare Battisti.
Per un breve periodo nel 2012 CasaPound
prese in affitto uno stabile a San Giacomo dove avrebbero voluto
aprire un altro spazio1.
Dopo pochi mesi il posto fu lasciato, probabilmente viste le spese
difficilmente sostenibili o perchè la sede di Roma non lasciava
abbastanza soldi.
Nel corso degli anni diverse sono state
le loro iniziative all'interno delle loro sedi ma anche all'esterno.
Fra le iniziative esterne spicca il corteo nazionale (slogan
principale: Bolzano è Italia) organizzato il 5 marzo 2011 che vide
la partecipazione di neofascisti provenienti da diverse parti
d'Italia.
Per il resto, oltre alle iniziative di
aggregazione tutta l'attività di CasaPound si può riassumere in una
lotta contro immigrazione, zingari, un generico “degrado” e
qualche iniziativa per i Marò.
Nella foto: un presidio di Cpi contro i campi Rom tenutosi in piazza Municipio il 22 febbraio 2015 a Bolzano
Nel corso degli anni hanno organizzato
iniziative in aiuto dei terremotati in Emilia, non mancando mai di
rivendicare la loro azione in termini politici, mettendo il loro
simbolo su ogni scatolone di aiuti. Sciacalli politici senza
vergogna.
Con diverse sottogruppi cercano di
coinvolgere i giovani in varie attività : dalle raccolte di scatole
di cibo per gatti, spacciando ciò per iniziative animaliste oppure
vanno a farsi le foto vicino alla discarica di Castel Firmiano con
delle scope in mano per denunciare il degrado ed avere così un
articolo sul giornale.
Le loro azioni sono pensate quasi
sempre esclusivamente per avere una visibilità mediatica: striscioni
in diverse città , manichini appesi a simboleggiare gli italiani
strozzati dai debiti, azioni contro i parcheggi blu a pagamento, etc.
In una realtà povera di spazi di
aggregazione extra-istituzionali come Bolzano la loro presenza ha di
fatto riempito un vuoto per molti ragazzi e ragazze che vogliono
occuparsi di politica. L'ambiguità dei fascisti a Bolzano è nota e
nel corso del tempo sono stati in grado di costruire una rete di
contatti con soggetti politici, con le istituzioni e con varie
associazioni presenti sul territorio comunale.
La loro ambiguità la si può desumere
dal loro “doppio gioco”: da una parte “contestatori” e pseudo
rivoluzionari, dall'altra parte fanno alleanza con la Lega Nord
(partito con vari casi di corruzione ed evidenti casi di nepotismo),
si candidano alle elezioni in liste civiche, partiti affini, nel Pdl
oppure si candidano direttamente con il simbolo di CasaPound. Ma
siamo sicuri che il loro opportunismo politico non gli impedirà di
stringere alleanze con cani e porci (soprattutto questi ultimi) pur
di ottenere maggiore legittimazione e consenso.
Il SOTTILE CONFINE FRA IGNORANZA E
MALAFEDE
La politica e i politici locali sanno
poco o nulla della storia politica di CasaPound, quali siano i suoi
esponenti e in quale Humus non-culturale essi hanno prosperato.
Da una parte una città che ha da
sempre tendenze nazionaliste per via della particolare situazione
storico-politica. Un nazionalismo che si è sviluppato soprattutto
dopo l'approvazione del secondo pacchetto di autonomia nel 1972 e che
ha trionfato alle elezioni comunali del 1985, quando il Msi
(Movimento Sociale Italiano) prese il 22,7% passando da 3 a 11
consiglieri comunali2.
Di colpo il Msi diventò il primo partito cittadino, la notizia fu di
rilevanza nazionale.
Eppure la presenza dei nostalgici del
Duce in città e la loro azione è sfuggita in toto a quasi tutti gli
esponenti politici ufficiali locali. Anche i giornalisti svolgono un
ruolo di primo piano nel deformare e nel raccontare soltanto il lato
superficiale della realtà , quindi quello più rispettabile.
Due giorni dopo sull'Alto Adige è
apparso questo articolo, dove non viene fatto un minimo sforzo per
cercare di evidenziare almeno il carattere squadrista e fascista
dell'organizzazione. Teniamo sempre in considerazione che purtroppo
la stragrande maggioranza delle persone si informa attraverso questi
canali informativi.
http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2015/05/14/news/viaggio-nel-cuore-nero-di-casapound-1.11417760
Un articolo naiv che
non pone interrogativi ma che di fatto fa una buona pubblicità dei
neofascisti.
Sempre a Bolzano
non possiamo dimenticare l'appoggio che il locale movimento 5 stelle
a CasaPound. Il 31 marzo 2011 due consiglieri grillini insieme
all'opposizione di destra uscirono dall'aula del consiglio comunale
in segno di protesta di fronte al rifiuto della maggioranza del
consiglio di iscrivere all'albo delle associazioni CasaItalia,
un'emanazione di CasaPound.
Il grillino Claudio
Vedovelli si difese scrivendo sul suo blog:
“Escludere
un gruppo di ragazzi (sic!)
che
non solo hanno le carte in regola (regole che si è dato il Comune!)
ma anche , fino ad ora, organizzato serate su temi diversi e
interessanti, senza segni di apologia, solo perché si ritiene siano
in contatto con gruppi neo o nuovi fascisti, ci
pare sbagliato oltrechè rischioso“
“meglio
sarebbe stato dare la possibilità a questo gruppo di avere un
riconoscimento istituzionale e seguire con attenzione la loro
attività , cercando di comprendere se
ci possano essere segni di apologia di fascismo“
.
Ecco
cosa intendiamo quando diciamo che a Bolzano manca una generale
consapevolezza e informazione riguardo alla presenza dei fascisti.
Una mancanza di informazione e conoscenza che inizia proprio nelle
aule istituzionali ma che continua in vari ambiti cittadini.
DEMOCRAZIA,
FASCISTI ED ELEZIONI
Qualcuno
dice che i fascisti sono incompatibili con la democrazia. Certo la
Costituzione vieta la ricostituzione del partito fascista, come la
legge Scelba vieta l'apologia del fascismo. Ma in tutta la storia
repubblicana del secondo dopoguerra abbiamo potuto vedere come i
fascisti non siano mai scomparsi dalla scena politica italiana. Il
Movimento Sociale Italiano ha riciclato in massa ex repubblichini e
diversi criminali di guerra come Rodolfo Graziani. Ex repubblichini
collaboratori dei nazisti entrarono in massa nelle aule
istituzionali dello Stato italiano: dal parlamento fino ai consigli
comunali. Oltre alle “battaglie elettorali” non possiamo
dimenticare il ruolo svolto dai neofascisti nella repressione del
movimento operaio dopo l'autunno caldo del 1969. Le bombe nelle
piazze e le bombe nelle stazioni furono azioni portate avanti dalla
manovalanza neofascista su ordine di apparati statali e parastatali.
Per
cui non cadiamo dalle nuvole se ci ritroviamo i nostalgici del Duce
anche fra gli scranni delle istituzioni “democratiche”.
TRENTINO
ALTO-ADIGE, qualche pillola di memoria
Torniamo
a livello locale, non possiamo quindi del tutto stupirci che dei
fascisti siano entrati nel consiglio comunale di Bolzano.
Come
dimenticare l'ex senatore trentino Cristiano de Eccher? Nella
gioventù picchiatore neonazista di Avanguardia Nazionale, fece poi
tutta la trafila nel Msi, An, Pdl, per finire ora in Fratelli
d'Italia. Al riguardo di questo personaggio, coinvolto nelle indagini
per la bomba di piazza Fontana a Milano, rimandiamo a questo
interessante articolo apparso sulla rivista QuestoTrentino.
La
democrazia è compatibile con i fascisti, i nazisti e gli stragisti?
A quanto pare sì.
A
Bolzano ricordiamo poi che fra i fondatori del Msi locale ci fu
Andrea Mitolo, repubblichino. Personaggio che ritorna in mente
soprattutto per la gogna a Trento cui nel 1970 fu sottoposto insieme
al sindacalista fascista del Piccolo, dopo l'accoltellamento di due
operai della Ignis ad opera di manovalanza neofascista locale. 3
Il
Msi altoatesino nel corso degli anni fu al centro di intrecci
politici con organizzazioni come Gladio.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/07/07/bolzano-un-patriota-tra-neofascisti.html
Negli
anni compresi fra il 1961 e il 1988 l'Alto Adige fu un laboratorio
politico importante per lo Stato Italiano. La lotta contro
l'irredentismo sudtirolese fu un terreno ideale in cui sperimentare
nuove tecniche di provocazione ed infiltrazione per i servizi
segreti.
Alto
Adige come Laboratorio
La
“guerra dei tralicci” in Alto Adige può a ragione essere vista
come un laboratorio per lo sviluppo di tattiche che sarebbero poi
tornate utili per quella strategia della tensione che avrebbe poi
attaccato il movimento operaio e le conquiste dei lavoratori in
Italia, a partire dalla strage di piazza Fontana, il 12 dicembre
1969.
Dal
1960 il governo italiano ha impiegato nella “lotta al terrorismo”
sudtirolese la sezione controspionaggio del SIFAR (Servizio
Informazioni Forze Armate), un servizio segreto al centro di numerose
trame oscure fra cui il tentato golpe del generale de Lorenzo nel
1964.
Alla
guerriglia sudtirolese, che operava con sistemi non convenzionali
anche fuori provincia (Milano, Como, Domodossola, Roma) lo Stato
rispose con sistemi altrettanto non convenzionali: a Bolzano fu
istituito un centro controspionaggio guidato dal maggiore Pignatelli,
dipendente dal colonnello Monico responsabile per tutto l'Alto Adige.
In
quegli anni in Alto Adige fu attivo anche Amos Spiazzi, ex ufficiale
di carriera dell'esercito italiano accusato e poi prosciolto per il
“golpe Borghese”nel 1970. L'organizzazione golpista “Rosa dei
venti” sarebbe nata in seguito all'aborto del Piano Solo nel 1964
ed avrebbe avuto una sorta di battesimo del fuoco in Alto Adige.
Sarebbero stati attivi in Alto Adige anche altri funzionari dei
servizi segreti come Carlo Ciglieri, Giulio Grassini, Federico
Marzollo e il già menzionato Pignatelli.
In
una dichiarazione resa alla magistratura nell'ambito di un indagine
riguardo ad un campo di addestramento dell'Msi tenutosi nel 1971
l'allora capitano Spiazzi dichiarò di aver fermato il 20 agosto
1961, due attentatori che si qualificarono come componenti dei
“servizi speciali”(i due soggetti gli erano stati poi sottratti
dalla polizia). La vicenda è stata confermata dalla commissione
parlamentare sulla p2 e durante la trasmissione Tv “la notte della
repubblica”. In quella sede l'ufficiale, poi coinvolto nella
vicenda della “Rosa dei venti” disse tra l'altro:
”Sono
fermamente convinto che, così come tanti altri fatti gravi nel
nostro paese, anche in Alto Adige si voleva, creare un determinato
clima di tensione i cui frutti si vedono purtroppo tristemente
oggi.”4
Fascisti
al servizio dello Stato
In
provincia gravitavano inoltre neofascisti come Franco Freda, Carlo
Fumagalli e l'ordinovista Elio Massagrande, Sandro Rampazzo.
Non
è chiaro se l'attività in questione si limitasse alla
strumentalizzazione degli atti eversivi commessi dagli irredentisti
altoatesini, o se arrivasse a perpetrare direttamente gli attentati
stessi. Rimane il fatto che sorprendentemente Elio Massagrande - che
deteneva un rilevante numero di armi, a detta di Spiazzi, procurate
dai carabinieri - fu assolto dal Tribunale di Verona, che accettò
di considerarlo un innocuo collezionista di cimeli. Un'inchiesta
giudiziaria, sempre scaligera,
riguardante l'operato altoatesino di Carlo Fumagalli, era stata
immediatamente accantonata, mentre l'informatore che l'aveva
suscitata, Marcello Soffiati, subì a stretto giro una perquisizione
domiciliare,
un processo per direttissima
e
la condanna a cinque anni per possesso illecito di armi. Ancora i
giudici veronesi ravvisarono soltanto l'
omicidio colposo nelle
sanguinose sortite
in territorio austriaco portate a segno da ragazzi di ultradestra,
che non trascorsero in prigione neppure un giorno per effetto delle
blande sentenze emesse.5
Un
nazi in consiglio comunale
A
Bolzano nei prossimi 5 anni in consiglio comunale ci sarà un
esponente fascista di CasaPound. Non stiamo parlando di un semplice
nostalgico, di quelli che vanno a Predappio e rimpiangono i tempi in
cui i treni arrivavano puntuali. Stiamo parlando di un personaggio
che si rivendica politicamente un'intera storia fatta di
persecuzioni, oppressione e guerra. Stiamo parlando di un personaggio
che non fa solo saluti romani6
ma che all'occorrenza sa rispolverare metodi squadristi basati
fondamentalmente su minacce, botte e intimidazioni di vario genere.
Nel fare questo non è solo naturalmente. Esiste una certa sfera di
militanti che se sguinzagliati possono attaccare il nemico politico
di turno. Lo scorso marzo a Bolzano un gruppo di fascisti di
CasaPound aveva aggredito fisicamente 3 ragazzi identificati come
antifascisti.
Un
azione che Andrea Bonazza, il neoconsigliere di CasaPound non esitò
di fatto a difendere.
Agli
smemorati ricordiamo inoltre che l'attuale consigliere di CasaPound è
fra gli autori (insieme ad altri casapoundini locali) di una grave
aggressione compiuta a Verona nei confronti dei frequentanti di
alcuni bar della “sinistra cittadina”. Ecco qui un articolo
dell'Arena che lo ricorda.
Se
vogliamo scavare nel passato ancora di più non possiamo dimenticare
che lo stesso consigliere nazifascista bolzanino fu coinvolto
nell'indagine riguardo all'omicidio di Fabio Tomaselli, un ragazzo di
Pergine morto in seguito al pestaggio subito da parte di alcuni
nazisti amici di Bonazza. Egli fu in ultimo assolto perchè
scagionato dal coimputato. Non ci stupiremmo che abbia partecipato a
un tale pestaggio (d'altronde se ti tatui un tirapugni sul collo un
certo gusto per l' ultraviolenza devi averlo) visto anche che in quel
periodo non pensava ancora alla carriera elettorale
Istituzioni
democratiche, Nazi e Lega Nord a Verona
La
presenza di Naziskin nelle aule istituzionali non è una novità ,
basta ricordare Andrea Miglioranzi, ex membro del gruppo musicale
Oi/Rac Gesta Bellica, che fu eletto a Verona in una lista che
appoggiava il leghista Flavio Tosi.
Riguardo
all'alleanza fra Lega Nord, Tosi e fascisti a Verona rimandiamo a
questo interessante dossier a cura del collettivo autonomo
antifascista veronese.
Benussi,
un utile idiota
Giovanni
Benussi, figlio di Ruggero, vecchio militante missino bolzanino, dopo
essere stato eletto sindaco di Bolzano per soli 7 voti nel maggio
2005 (e non essere riuscito poi a formare una giunta comunale non
avendo la maggioranza dei seggi), ha provato a riciclarsi in vari
modi nella politica, trovando in queste ultime elezioni un
fondamentale appoggio da parte di Cpi.
Dopo
l'aggressione di marzo contro i 3 ragazzi in corso libertà il
Benussi si trovò in imbarazzo e decise di respingere l'offerta di
appoggio di CasaPound7,
lasciando però aperta la candidatura di individualità del movimento
neofascista. Passato qualche giorno, calmata la bufera Benussi è
tornato ad incassare l'appoggio dei neofascisti8,
dopo aver valutato probabilmente che senza di loro difficilmente
sarebbe stato in grado di allestire una campagna elettorale con tanto
di comizio finale alla presenza del vicepresidente nazionale di Cpi
Simone di Stefano.
Giovanni
Ivan Benussi, esule istriano, sempre presente quando ci sono da
ricordare le “violenze” dei partigiani titini in Jugoslavia
risulta essere un po' più smemorato quando ci sono da ricordare le
infamie del nazifascismo, tanto da arrivare a dire che il fascismo
“«ha
introdotto l'industrializzazione in Alto Adige, portando benessere. I
sudtirolesi invece di spostarla, dovrebbero portare i fiori alla
statua di Mussolini»
9.
Insomma
siamo di fronte a un mascalzone che riduce la storia ad una questione
di soldi, marciapiedi ben costruiti e treni che arrivano in orario.
Nonostante ciò, grazie anche
alla mancanza di critica dei giornali locali, costui riesce a
vendersi politicamente come un moderato, un bravo cattolico (su
questo non abbiamo dubbi), un volontario della San Vincenzo. Si pone
come uomo fuori dai partiti, ma non disdegna la partecipazione attiva
ad
iniziative organizzate dal gruppo neofascista in questione. Insomma
l'ennesimo opportunista della politica. Avanti un altro!
Ricordiamo come il rapporto fra
Benussi e l'estrema destra locale non sia un fatto nuovo. Nel 2005,
in occasione delle elezioni comunali vinte con uno scarto di 7 voti,
fra i candidati della lista di Unitalia ritroviamo uno degli
arrestati a Verona in occasione di un grave accoltellamento ai danni
di due compagni.
Il lupo perde il pelo ma non il
vizio.
Ecco qui il link a un articolo
inerente il fatto.
Benussi
ha rivestito il ruolo del cavallo di Troia per il movimento fascista
di Cpi. Che grazie a lui sono riusciti per la prima volta in Italia
ad essere eletti in un aula istituzionale attraverso una lista
esplicitamente denominata Cpi.
Alleanze,
melma di appoggio
Cosa
farà ora CasaPound a Bolzano? L'entrata del loro coordinatore
regionale in un aula istituzionale li metterà in una condizione
sicuramente diversa. La favola del movimento rivoluzionario (ma se le
parole hanno ancora un senso dovremmo dire reazionario) se già prima
non era credibile, ora non regge proprio più. Il consiglio comunale
che si prospetta si presenta piuttosto forte all'estrema destra con
l'elezione di 5 leghisti, 1 esponente di Unitalia e 2 eletti con la
lista Benussi. Useranno le interrogazioni fatte in consiglio come
cassa di risonanza per la loro attività esterna e cercheranno di
porsi sempre più come un movimento che garantisce “ordine e
disciplina”. Staremo a vedere se anche le attività squadriste
continueranno nello stesso modo.
L'alleanza
nazionale con i razzisti della Lega Nord e la loro comune ostilitÃ
nei confronti di stranieri ed immigrati li porterà a condividere
proposte contro i centri di accoglienza ai profughi o le case
popolari ai non-italiani. La crisi strutturale del capitalismo, la
sua ristrutturazione in senso reazionario e il conseguente aumento
della disoccupazione anche nel “paradiso altoatesino” creano un
terreno fertile alla propaganda politica che semina paura e paranoia
nei confronti del diverso. La loro possibilità di incidere dipenderÃ
molto anche dalla capacità di organizzarsi dei movimenti di
carattere antifascista e anticapitalista. Scriviamo anticapitalista
perchè la lotta contro il razzismo e il fascismo non può essere
slegata da una generale critica ad un sistema economico che mette in
competizione fra di loro gli sfruttati e che indirizza la rabbia
popolare verso i sottoproletari, verso chi non ha capacità e
possibilità di difendere i propri interessi.
Le
condizioni lavorative sempre peggiori sono il risultato di decenni di
politiche anti-operaie, politiche che sono state portate avanti da
governi di destra come da quelli di sinistra. Governi che hanno speso
miliardi per inutili “grandi opere” e per sanguinose guerre
(Iraq, Afghanistan, Libia) ma che hanno poi fatto vergognose leggi
dure solo con i lavoratori dipendenti, contro i proletari che
lavorano da una vita, come la legge Fornero.
A
livello locale, fra la “melma di appoggio” segnaliamo ancora una
volta la testata online Il Giorno dell'Alto Adige, come uno dei
principali diffusori delle posizioni di CasaPound. A testimonianza di
ciò consigliamo la lettura di questo vergognoso articolo apparso sul
loro sito, ad opera dei camerati giornalisti (evidenti amici di Cpi)
che vi scrivono sopra.
Il
giornalista d'assalto autore dell'articolo non si preoccupa nemmeno
di fare finta di essere imparziale.
PER
FINIRE
L'opposizione
ad una potenziale deriva fascio-leghista si costruisce attraverso
l'informazione, innanzitutto facendo sapere quali sono le biografie e
le posizioni politiche di chi viene eletto. In particolare a Bolzano
occorre iniziare a costruire consapevolezza attorno a questo
problema. In ogni situazione, sul posto di lavoro, nelle scuole.
Essere
presenti, costruire momenti di aggregazione ben caratterizzati, senza
ambiguità e senza nessuna possibilità di spazio per la monnezza
razzista.
Essere
consapevoli che un opposizione chiara in questo senso non lascia
indifferenti i nostalgici del Duce. Ed essere pronti a difendere i
propri spazi di agibilità .
Dobbiamo
essere consapevoli che non sarà la legge Scelba o la legge Mancino a
liberarci dalla presenza del pattume reazionario di cui stiamo
parlando, a Bolzano come nel resto d'Italia. Bisogna togliere loro il
terreno da sotto i piedi, ognuno a suo modo, secondo le proprie
sensibilità e capacità . Ma soprattutto in una realtà come Bolzano
sarà fondamentale cercare di costruire solidarietà e complicitÃ
fra chi si oppone allo status quo.
Il
primo consigliere di Cpi a livello nazionale è stato eletto a
Bolzano, un poco invidiabile primato. Ma solo chi è vissuto su un
altro pianeta negli ultimi 15 anni (in molti, troppi in città ) può
meravigliarsi di questo. Non è un fulmine a ciel sereno, e forse
questa è l'occasione che permetterà a molti di svegliarsi. La
democrazia è compatibile con un sacco di cose che proprio
democratiche non sono: guerre, bombardamenti, lager per immigrati,
torture e sevizie ai detenuti, torture ai manifestanti al G8,
monumenti a Rodolfo Graziani ad Affile, revisionismo e falsificazione
storica, etc. Come scritto prima, è compatibile anche con la
presenza di fascisti, nulla di nuovo sotto il sole.
La
differenza dobbiamo farla noi, se le elezioni in parte sono una
piccola cartina tornasole di un determinato momento storico, ciò che
cambia una società è la quotidianità e le lotte che trasformano la
vita delle persone. Solo le lotte reali, le lotte dal basso cambiano
le cose.
Non
ne possiamo più di finti festival della resistenza che parlano di
tutto tranne che dell'antifascismo storico e attuale. Non possiamo
più accettare le operazioni di recupero che depotenziano la
resistenza e il pensiero antifascista e lo riducono ad una mera
ricorrenza.
Trasformiamo
le feste e gli anniversari in momenti di lotta, tornando a parlare di
politica.
I
valori dell'antifascismo sono oggi più che mai attuali, soprattutto
in tempi in cui politici di livello nazionale fanno leva sui
sentimenti più beceri delle persone per tirare su qualche voto. Ma
in particolare a Bolzano, per capire come sia stato possibile che un
fascista di Cpi sia entrato a suon di voti in consiglio comunale
bisogna analizzare la situazione ed evitare di dire banalità . Un
nazi-fascista dichiarato è entrato in consiglio perchè sono
presenti in città da anni, e in questo tempo sono riusciti a
radicarsi in città e ad essere presenti in varie situazioni, spesso
mascherando la propria reale natura di movimento politico attraverso
il corollario di associazioni che derivano da Cpi. Se non capiamo
questo, non riusciamo a darci le giuste risposte. La mancanza, in
ambito antagonista, di spazi dove far circolare pensiero e
aggregazione è un altro motivo per cui in questa città non si è
riuscita mai ad organizzare con costanza una certa opposizione.
Opposizione lasciata spesso al caso o all'iniziativa di poche
persone, organizzatesi in modo estemporaneo.
Gli
argomenti non ci mancano e l'intelligenza per portarli avanti
nemmeno, come abbiamo visto se necessario dovremo sapere anche usare
le mani per difenderci. Ma dobbiamo iniziare ad essere presenti in
modo costante nei luoghi caldi” della città ; dobbiamo contrapporre
la solidarietà alla solitudine e all'egoismo, il coraggio alla
paura.
Con
il terrore e la paranoia propagandati a politica e giornali vogliono
toglierci anche la possibilità di immaginare una vita diversa, un
modo di vivere diverso dalla costante lotta fra poveri cui ci
vogliono costringere. Non ci faremo fregare col razzismo o con
qualsiasi altra paura.
Siamo
ben consapevoli che i nostri nemici non sono i profughi o gli ultimi
della società , i nostri nemici spesso sono vestiti in giacca e
cravatta, parlano di sicurezza, costruiscono sempre più prigioni,
tolgono spazi di libertà e difendono i torturatori della Diaz. I
nostri nemici sono gli speculatori e chi fa profitto (politico ed
economico) sulla paura e sull'insicurezza delle persone. Abbiamo
occhi svegli e una mente lucida e sapremo indirizzare bene la nostra
rabbia, sempre verso l'alto.
Alcune
fonti utili di informazione:
Un
articolo riguardo le connessioni fra fascisti e mafia. Da Roma al
Trentino
Sui
fatti di piazza Matteotti e l'aggressione dei fascisti di CasaPound
durante il comizio di Salvini:
Un
articolo scritto dopo l'aggressione a 3 ragazzi antifascisti il 18
marzo a Bolzano:
Il
Dossier su CasaPound a Trento, a cura dell'Osservatorio contro i
fascismi:
Un
articolo del fatto quotidiano sui rapporti fra l'assassino Ceniti e
il Trentino:
Un
articolo di QuestoTrentino su CasaPound a Trento:
1http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2012/02/24/news/all-ex-galassi-un-nuovo-spazio-sociale-1.4351585
2http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_amministrative_italiane_del_1985
3http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/2210-30-luglio-1970-scontri-con-i-fascisti-alla-ignis-di-trento
4http://www.misteriditalia.it/altoadige/guerra%20non%20ortodossa/AltoAdige(iservizisegretiGladioeineofascisti).pdf
5http://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_dei_venti_(storia)
6http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/09/13/news/saluto-romano-condannati-due-bolzanini-1.9926457
7http://www.salto.bz/it/article/20032015/benussi-non-voglio-piu-lappoggio-di-casapound
8http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2015/04/10/news/torna-il-sindaco-di-maggio-benussi-riparte-da-casapound-1.11208340
9http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2011/02/02/news/benussi-i-sudtirolesi-ringrazino-mussolini-1.4198465
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