(Segue testo in italiano)
30. April 1945 - 2016
April, der 30. In Meran ist dies kein Tag wie jeder andere: Es ist jener Tag, an dem – ein Mal im Jahr – ein Skelett aus dem Schrank kommt, in den es die kollektive Erinnerung für allzu lange gesperrt hat. Am 30. April 1945 eröffneten Soldaten der SS, mit der Unterstützung einiger Bürger, das Feuer auf eine friedliche Demonstration, töteten neun ZivilistInnen und verletzten viele andere. Ein nazistisches Verbrechen, ein Kriegsverbrechen, das sowohl aus der nationalen wie auch lokalen Geschichte getilgt wurde.Unser Gedenken soll keines jener ritualisierten sein, bei dem die Erinnerung eine Entschuldigung ist, für ein paar Stunden auf der Straße zu stehen, um dann mit reinem Gewissen nach Hause zu gehen. Mit dem heutigen Tag wollen einen neuen Weg gehen und den Versuch wagen, unsere Geschichte einer globalen Bewertung zu unterziehen. Viel zu langen existierten in diesem Land zwei unterschiedliche und gegensätzliche Versionen der lokalen Geschichte nebeneinander; zwei Narrative, die der Selbstversicherung als Opfer dienten und jede Frage der Schuld den Anderen in die Schuhe schob; zwei Visionen, die opportunistisch von der Politik eingesetzt wurden und dadurch die Trennung zwischen den Sprachgruppen untermauert haben.
Wir glauben, dass die Zeit jetzt überreif ist, diese beiden Kapitel der Geschichte endgültig zu schließen und ein neues zu schreiben: eine geteilte Erzählung der Vergangenheit, mit allen seinen lichten und schattigen Stellen, die sich der historischen Verantwortung in reifer und bewusster Weise stellt. Nur so lässt sich ein neues Südtirol schaffen, das wirklich und tatsächlich eine gemeinsame Heimat für alle ist.
>>> Samstag - Kornplatz Meran, 14:30 Uhr
30 aprile 1945 - 2016
Il 30 aprile, a Merano, non è un giorno come tutti gli altri, ma è l'occasione in cui uno scheletro esce, una volta all'anno, dall'armadio in cui la memoria collettiva lo ha rinchiuso troppo a lungo. Il 30 aprile del 1945 i militari delle SS, con l'appoggio di alcuni cittadini, aprirono il fuoco su un corteo pacifico uccidendo nove civili e ferendone molti altri. Una strage nazista in piena regola, un crimine di guerra rimosso tanto dalla storia nazionale, quanto da quella locale.La nostra non vuole essere l'ennesima commemorazione ritualizzata in cui la memoria diventa una scusa per stare in piazza un paio d'ore prima di ritornare a casa con la coscienza pulita. Con oggi vogliamo provare a dare il via ad un percorso di rivalutazione globale della nostra storia. Fin troppo a lungo, infatti, su questo territorio sono coesistite due visioni distinte e antitetiche della storia locale, due narrazioni utili ad avvolgersi in una rassicurante aurea di vittimismo addossando ogni colpa e ogni responsabilità storica all'altro, due visioni che, opportunamente sfruttate dal mondo della politica, hanno costituito il fondamento della separazione tra gruppi linguistici. Crediamo che i tempi siano finalmente maturi per riallacciare queste due storie separate e ricondurle in una unica narrazione condivisa, con tutte le sue luci e le sue ombre, in cui le responsabilità storiche siano affrontate in modo maturo e consapevole. Solo così si potrà creare un nuovo Sudtirolo che sia veramente una casa comune per tutti.
>>> Sabato - Piazza del Grano Meran/o, ore 14:30